martedì 30 maggio 2017
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Un antico proverbio persiano racconta che “Il
giorno ha occhi. La notte ha orecchie.”
E’ nella penombra della sera che cerchiamo, infatti, il riposo
dagli affanni: il corpo apprezza il suo caldo giaciglio e la mente anela alla quiete.
Tuttavia, proprio quando ci accingiamo a poggiare la testa sul
cuscino e ci sembra che la stanchezza abbracci tutto il nostro essere, ecco che
un tintinnio nella mente si affaccia. Prima come un tenue brusio, poi come un
chiacchiericcio insistente: il buio della notte si rende ricettacolo di quel
rimuginare senza freno con cui ci tortura la mente ciarliera.
Per quale motivo, in quell’esatto momento, si affacciano paure,
ansie e inquietudini che, di giorno, se ne stanno timidamente nascoste nel
fondo della nostra coscienza?
Esausti arriviamo alla fine della notte e ci addormentiamo alle
luci dell’alba, quando invece un nuovo giorno ci aspetterebbe con in mano una
tazzina di caffè.
La notte è lo spazio in cui le nostre ombre avanzano indisturbate:
è il regno in cui legifera l’oscurità che spaventa la parte più razionale di
noi abituata a dirigere, controllare, tenere a freno e che prende decisioni. E’
la parte del pensiero cosciente, logico e lucido, che usiamo costantemente per
trovare soluzioni, rapportarci, per agire nella realtà.
Nel silenzio della notte quando potremmo lasciarci andare,
permettendo al nostro organismo di riposare, si affaccia la nostra ansia di
perdere il controllo.
Crediamo di poter risolvere ogni questione irrisolta col mero
ragionamento. Non si è abituati ad affidarci, a cedere il comando, affinché sia
la notte stessa a suggerirci il consiglio migliore all’orecchio dell’inconscio.
Come fare?
Innanzitutto credendo fermamente che la vita abbia in serbo
qualcosa di speciale: ogni fase porta un insegnamento per la nostra evoluzione
interiore. Potremmo accordare una tregua con la nostra malcelata presunzione di
sentirci il peso del mondo sulle spalle, abituati come siamo a dover trovare
una soluzione costi quel che costi: nel silenzio e nella pace del cuore la
notte dell’anima diverrebbe la nostra più forte alleata se solo le dicessimo
“sia quel che sia!”.
L’ignoto si colorerebbe di nuove energie: potremmo attingere all’infinito
serbatoio di idee, simboli, atmosfere, suoni e visioni che è la matrix della
coscienza universale.
Diamoci il permesso di allentare la presa.
Fuori di metafora, se stiamo attraversando un periodo tormentato, piuttosto
che una singola notte, bisogna limitarsi a semplificare il nostro percorso
cercando l’essenza di ogni cosa.
Quando si è sopraffatti dal dolore e dalla paura, difficilmente si
è in grado di osservarci dall’esterno: è uno impegno troppo grande da assolvere.
Allora, prima di tutto, si può ritornare al respiro che segnerà il ritmo naturale
dei nostri prossimi passi più misurati, calibrati e facilmente apprezzabili in
termini di sforzo.
La verità è che non abbiamo smarrito la via verso la felicità: abbiamo bisogno, semmai, di una nuova mappa per orientarci su un percorso
inaspettato, con altre peripezie, ma ricco di tante piccole gioie da scartare.
Le decisioni che dovremo prendere saranno, stavolta, in risonanza con le nostre
reali possibilità, secondo il grado di accettazione di ciò che ci spaventa: non
possiamo dominare la realtà come domatori di tigri, però possiamo renderci
abili a fermarci per governare la mente, per trovare le forze, risorse e aiuto
necessario a ripartire.
E’ come dover riprogrammare una logica assuefatta dall’abitudine:
prima bisogna disintossicarsi da ciò che ci ha inquinato il cuore, focalizzandosi
su nuovi pensieri, immagini e azioni positive; poi si potrà rileggere l’intera
esistenza sotto il riflettore della consapevolezza che ti dice: fai solo ciò che ti senti.
C’è un bel libro che vi consiglio di leggere su questo argomento.
E’ un romanzo, una favola moderna che narra di accettazione di sé,
del proprio dolore e di rinascita.
Lasciatevi condurre attraverso le sue pagine, come se il vento vi
accarezzasse l’anima…
lunedì 29 maggio 2017
INCONTRI DI MEDITAZIONE
PINETA DEL TOMBOLO
MARINA DI CECINA
INCONTRI DI MEDITAZIONE
conduce
Sara Baldi
Counselor Transpersonale Mindfulness
Specialista in comunicazione relazionale
Calendario estivo 2017
Mer 31 MAGGIO
Mer 14-21-28 GIUGNO
Mer 5-12-19-26 LUGLIO
ore 18:45 (un’ora di pratica)
Uno dei meravigliosi benefici del praticare la meditazione è proprio la chiarezza mentale e il benessere: gli esercizi possono essere frustranti se non si ha una buona guida che ti insegni le basi.
Meditare aiuta a combattere lo stress e a migliorare la qualità della vita mediante una maggiore consapevolezza di Sé.
Gli incontri sono accompagnati da facili indicazioni e consigli per come iniziare la pratica e per integrarla nella quotidianità.
Destinatari: giovani e adulti, anche principianti.
INDISPENSABILE LA PRENOTAZIONE
per motivi organizzativi
La partecipazione è gratuita
Si consiglia di indossare un abbigliamento comodo, portare telo e cuscino.
Per informazioni e prenotazioni:
tel. 340 6738651
www.belikethewind.com
www.belikethewind.com
venerdì 26 maggio 2017
QUANDO HO COMINCIATO AD AMARMI
Ph: Pixabay.com
La peggior solitudine è di non stare bene con te stesso, diceva Mark Twain.
E’ lecito domandarsi come
sia possibile stare bene con gli altri, se già ci è difficile stare in buona
compagnia con il migliore amico che potremmo avere, noi stessi!
No, non cercare il
tutorial che ti spieghi quale sia l’elenco puntato migliore per fare amicizia
col tuo peggior nemico, quello che ogni mattina osservi nello specchio del
bagno e che devi motivare, come un infaticabile personal trainer, ad uscire di casa.
La risposta è che l’unica
strada che hai davanti per sviluppare amor proprio, è quella di non provare
imbarazzo nel ritenerti degno di essere vivo. Se vuoi rafforzare la fiducia in
te abbi la forza di puntare solo su ciò che ritieni giusto per la tua vita e
che non rechi danno agli altri; se poi qualcuno dovesse risentirsi per le tue
scelte, vai avanti senza timore. Non sei in debito con nessuno. Ricorda solo che
l’Universo ha investito su di te: hai ricevuto molti talenti da sviluppare e
puoi decidere solo tu se metterli a frutto o riconsegnarli alla fine del tuo
viaggio senza averli mai neanche conosciuti. Vuoi davvero questo?
Sei partecipe di una
realtà meravigliosa che aspettava il tuo arrivo per realizzare progetti a
beneficio dell’umanità intera.
L’autostima è una qualità
che si conquista lentamente, man mano che il coraggio di vivere alimenta la tua
efficacia personale e sostiene il tuo ritmo interiore di crescita nella
soddisfazione dei tuoi bisogni fondamentali.
La
poesia che ho deciso di condividere con te oggi risuona con ciò che ti ho
appena scritto: sebbene attribuita erroneamente al geniale Charlie Chaplin, uno
dei più grandi attori della storia cinematografica, questo
testo è stato scritto da Kim McMillan ed è stato incluso in un libricino
intitolato “When I Loved Myself Enough.
E’
una poesia che spesso leggo ai miei seminari di consapevolezza perché vibra col proprio bisogno di rafforzare il livello di stima.
Buona
lettura!
QUANDO HO INIZIATO AD AMARMI
Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
mi sono reso conto che la sofferenza e il dolore emozionali
sono solo un avvertimento che mi dice di non vivere contro la mia verità.
Oggi so che questo si chiama
AUTENTICITA’
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho capito
com’è imbarazzante aver voluto imporre a qualcuno i miei desideri,
pur sapendo che i tempi non erano maturi e la persona non era pronta,
anche se quella persona ero io.
Oggi so che questo si chiama
RISPETTO PER SE STESSI.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso
di desiderare un’altra vita e mi sono accorto che tutto ciò che mi circonda
é un invito a crescere.
Oggi so che questo si chiama
MATURITA’.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho capito di trovarmi sempre
ed in ogni occasione al posto giusto nel momento giusto e che tutto quello
che succede va bene.
Da allora ho potuto stare tranquillo.
Oggi so che questo si chiama
RISPETTO PER SE STESSI.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
ho smesso di privarmi del mio tempo libero
e di concepire progetti grandiosi per il futuro.
Oggi faccio solo ciò che mi procura gioia e divertimento,
ciò che amo e che mi fa ridere, a modo mio e con i miei ritmi.
Oggi so che questo si chiama
SINCERITA’.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono liberato di tutto ciò
che non mi faceva del bene: cibi, persone, cose, situazioni e da tutto ciò
che mi tirava verso il basso allontanandomi da me stesso,
all’inizio lo chiamavo “sano egoismo”, ma oggi so che questo è
AMORE DI SE’.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
ho smesso di voler avere sempre ragione.
E cosi ho commesso meno errori.
Oggi mi sono reso conto che questo si chiama
SEMPLICITA’.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
mi sono rifiutato di vivere nel passato
e di preoccuparmi del mio futuro.
Ora vivo di piu nel momento presente, in cui TUTTO ha un luogo.
E’ la mia condizione di vita quotidiana e la chiamo
PERFEZIONE.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
mi sono reso conto che il mio pensiero può
rendermi miserabile e malato.
Ma quando ho chiamato a raccolta le energie del mio cuore,
l’intelletto è diventato un compagno importante.
Oggi a questa unione do' il nome di
SAGGEZZA DEL CUORE.
Non dobbiamo continuare a temere i contrasti,
i conflitti e i problemi con noi stessi e con gli altri
perché perfino le stelle, a volte, si scontrano fra loro dando origine
a nuovi mondi.
Oggi so che questo è la vita!
mi sono reso conto che la sofferenza e il dolore emozionali
sono solo un avvertimento che mi dice di non vivere contro la mia verità.
Oggi so che questo si chiama
AUTENTICITA’
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho capito
com’è imbarazzante aver voluto imporre a qualcuno i miei desideri,
pur sapendo che i tempi non erano maturi e la persona non era pronta,
anche se quella persona ero io.
Oggi so che questo si chiama
RISPETTO PER SE STESSI.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso
di desiderare un’altra vita e mi sono accorto che tutto ciò che mi circonda
é un invito a crescere.
Oggi so che questo si chiama
MATURITA’.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho capito di trovarmi sempre
ed in ogni occasione al posto giusto nel momento giusto e che tutto quello
che succede va bene.
Da allora ho potuto stare tranquillo.
Oggi so che questo si chiama
RISPETTO PER SE STESSI.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
ho smesso di privarmi del mio tempo libero
e di concepire progetti grandiosi per il futuro.
Oggi faccio solo ciò che mi procura gioia e divertimento,
ciò che amo e che mi fa ridere, a modo mio e con i miei ritmi.
Oggi so che questo si chiama
SINCERITA’.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono liberato di tutto ciò
che non mi faceva del bene: cibi, persone, cose, situazioni e da tutto ciò
che mi tirava verso il basso allontanandomi da me stesso,
all’inizio lo chiamavo “sano egoismo”, ma oggi so che questo è
AMORE DI SE’.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
ho smesso di voler avere sempre ragione.
E cosi ho commesso meno errori.
Oggi mi sono reso conto che questo si chiama
SEMPLICITA’.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
mi sono rifiutato di vivere nel passato
e di preoccuparmi del mio futuro.
Ora vivo di piu nel momento presente, in cui TUTTO ha un luogo.
E’ la mia condizione di vita quotidiana e la chiamo
PERFEZIONE.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero,
mi sono reso conto che il mio pensiero può
rendermi miserabile e malato.
Ma quando ho chiamato a raccolta le energie del mio cuore,
l’intelletto è diventato un compagno importante.
Oggi a questa unione do' il nome di
SAGGEZZA DEL CUORE.
Non dobbiamo continuare a temere i contrasti,
i conflitti e i problemi con noi stessi e con gli altri
perché perfino le stelle, a volte, si scontrano fra loro dando origine
a nuovi mondi.
Oggi so che questo è la vita!
Su Charlie Chaplin ti
consiglio la visione di questo straordinario film (clicca sul link):
Tempi Moderni. Audiofilm (eBook) - La guida in audio al capolavoro di Charlie Chaplin
mercoledì 17 maggio 2017
LA FORZA DI VOLONTA '
Ph: Copyright di Sara Baldi
LA FORZA DI VOLONTA'
Quanta forza di volontà richiede una scelta che va contro tutto e tutti, ma che è la risposta a quella voce interiore così forte che cerca da tempo di indicarti la strada per il tuo massimo bene?
Gandhi disse che "il coraggio è il primo requisito della spiritualità. I vili non possono mai essere morali."
Bene, se vogliamo operare una trasformazione positiva e consapevole, bisogna coltivare ogni giorno la forza di volontà.
Come primo passo, inizia a credere che essa esista dentro di te: non è qualcosa che appartiene solo a coloro che l'hanno manifestata. Esiste come seme in ognuno di noi: sta a te riconoscerla alimentandola continuamente, con piccoli passi.
Magari anche col semplice proposito di provare qualcosa di nuovo, che ti piace, ma che hai tralasciato per mancanza di tempo o per timore di non farcela, del fallimento o del sentirti giudicato.
Bene, fai ordine e spazio: trova quel tempo, quel frangente appeso tra una mezz'ora e l'altra e fai quello che hai rimandato. E' la tua anima che ti implora di prenderti cura di lei.
Datti il permesso di vivere.
L'emozione che proverai è la voce della tua volontà che ti dice: GRAZIE.
Senti il bisogno di essere facilitato nel potenziare la tua volontà?
Potremmo lavorarci insieme con poche sessioni di Mindfulness Counseling.
Per fissare un primo incontro esplorativo clicca qui
Sara Baldi
Counselor Transpersonale Mindfulness
www.belikethewind.com
Sara Baldi
Counselor Transpersonale Mindfulness
www.belikethewind.com
lunedì 8 maggio 2017
COLTIVARE LA PAZIENZA
Ph: Pixabay.com
Non lasciare che un nuovo
giorno sorga e ti trovi impreparato ad accoglierne la bellezza.
Quanto è difficile cogliere
la magnificenza collaterale del tutto! Siamo,
infatti, come molecole di un torrente in piena: corriamo imbizzarriti per
raggiungere risultati, soddisfare ambizioni e creare vite stereotipate sulla
base di modelli sociali in parte superati.
Eppure, nonostante lo
stress, non riusciamo ad uscirne: l’esclusione dal contesto sociale deprime, a
tal punto da incidere sul nostro stato psicologico e sul benessere se per
ragioni avverse, ad esempio, perdiamo il lavoro o un ruolo importante nelle
relazioni umane. Ci sentiamo perduti.
Va da sé che le emozioni
negative, come la rabbia e la frustrazione, incidono sul nostro modo di
osservare la realtà che appare ostile e inappagante.
Lasciarsi sopraffare dagli
impulsi di collera che nascono da cause che sentiamo di ostacolo alla nostra
libertà, è segno di mancanza di autodisciplina. Ciò genera sofferenza in noi e
negli altri.
La dimostrazione di ciò è
che basta osservare cosa ci accade intorno: la collettività è priva di pazienza.
Questa qualità interiore è
divenuta rara e preziosa: essendo una virtù etica, la pazienza appare come
superflua, accessoria e troppo difficile da addestrare all’interno di un
contesto economico e socio-culturale così dinamico che sfugge al controllo e non
ti concede il tempo di riflettere, meditare o esercitare il controllo della tua
mente.
Il ritmo di marcia della
nostra quotidianità è troppo vorticoso e manipolante: il tempo per noi stessi è
diventato un lusso. Di fatto siamo propensi a cercare punti di riferimento
esterni a noi, obbedendo a norme e modelli apparentemente rassicuranti, ma che
inibiscono la nostra capacità di ascolto dell’intuizione. Siamo impulsivi e
reattivi, invece che moderati e attenti.
Come possiamo ascoltare la
nostra voce interiore,
se preferiamo sentire un
programma radiofonico che non ci appartiene?
La risposta è
semplicissima: solo quando, con ferma volontà, manteniamo il silenzio.
Quando, cioè, ci tiriamo
fuori dal flusso lasciando andare il superfluo e impegnando a coltivare la
pazienza quale atteggiamento utile e fondamentale a non contribuire, con
consapevolezza, alla disarmonia che reca disordine, dolore e ingiustizia.
La pratica della pazienza
va a braccetto con quella della meditazione: più alleni la tua consapevole
visione, mantenendo la calma mentale e centrandoti sul respiro (l’elemento
primordiale che ci nutre e ci permette di vivere, quindi è l’unico vero ritmo
affidabile a cui attenersi con rispetto), più ti rendi abile a sviluppare la
virtù della pazienza in ogni campo della tua vita.
Di conseguenza, più sei
cosciente di ciò che è davvero importante per te e meno ti renderai complice
nel manifestare pensieri, parole e azioni inquinate da emozioni negative che
generano sofferenza.
Come scrisse LAO TZU,
La purezza del torbido si
ottiene con la calma
La calma si ottiene
generandola lentamente
La pazienza è una potente forza
interiore che cerca lentezza: essa crea uno spazio di sospensione nel quale ci
concediamo il permesso di aspettare distaccandoci
dalla morsa della provocazione per trovare rifugio in nuovi paradigmi interiori
di gentilezza e armonia. Si impara, così, a lasciar andare l’inappropriato: la
pace interiore si mantiene attiva con un allenamento costante, costituto dal
generare buoni pensieri che spengono il fuoco dell’intolleranza nel tenero
latte della compassione.
E’ bene ricordarci quando la pazienza sia la madre della saggezza: se vogliamo mantenerci in
equilibrio costante, bisogna essere pronti a misurarsi con ciò che destabilizza
il baricentro del buonsenso.
COME COLTIVARE LA PAZIENZA
- Praticare la meditazione come allenamento alla consapevolezza e al radicarsi nel qui e ora: non bisogna estraniarsi dal mondo, bensì è necessario viverci osservandolo con chiarezza, attraverso una mente tranquilla come un lago di montagna.
- Osservare l’impazienza, la rabbia o la frustrazione quando si presentano: guardatevi dall’esterno, come foste spettatori di un film, valutando con obiettività prospettive diverse sui cui riflettere per conoscere meglio la causa della vostra sofferenza.
- Evitare di forzare situazioni controproducenti solo per ottenere un obiettivo personale: tenere di conto, con lungimiranza, del vostro sentire interiore che vi dirà se fermarvi per un po’ o intervenire in modo appropriato, senza buttare benzina sul fuoco.
- Prendersi del tempo: la pausa crea la distanza utile a fermare la forza distruttiva della rabbia che non ci permette di essere presenti a noi stessi. Ricordiamoci che dobbiamo sempre trovare una soluzione efficace e positiva per noi, ma che sia di massimo beneficio per tutti.
- Imparare ad esercitare la volontà come qualità intrinseca a coltivare la pazienza, lasciando andare, quando è il caso di non forzare, o di incedere con passo determinato, quando si ritiene il momento giusto per agire. Un buon allenamento è, ad esempio, praticare uno sport che alimenti la gioia e ci metta in contatto con la natura per ampliare i nostri orizzonti percettivi, nonostante una tabella cadenzata di sforzo misurato sulla nostra energia.
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