giovedì 29 giugno 2017
Ph: Pixabay.com
La consapevolezza è il
prendere coscienza di sé stessi in un dato istante e rispetto alla realtà che
ci circonda.
Essere consapevoli
significa mantenere un contatto stretto con ciò di cui si sperimenta
l’essenza:è una forma di auto-osservazione lucida che apprezza l’esistenza
nella sua pienezza.
In poche parole, la
consapevolezza ha una forza che risiede nella sua costante applicazione: è un allenamento a percepirsi, ad
ascoltarsi, a essere nel qui e ora senza sforzo.
La pratica di
consapevolezza, ben conosciuta come il cuore della meditazione buddista, trova
applicazione nella nostra quotidianità tramite una serie di piccoli passi
graduali che aiutano il nostro risveglio interiore.
Diveniamo più attenti,
concentrati: la pratica sostiene la chiarezza di visione interiore e sostiene
l’armonia.
Semplicemente, si può
vivere presenti a sé stessi attimo per attimo, impedendo che azioni, pensieri
inconsci e automatici prendano il sopravvento turbandoci.
Il miglior modo per
iniziare è quello di cogliere gli istanti che fuggono chiedendoci gentilmente:
sono attento ora? Sono sveglio a me stesso?
Il dimorare calmo e
concentrato ci aiuta a essere a nostro agio dentro di noi: lasciamo che la
familiarità sorga con ciò che è reale dentro di noi affinché sia il nostro asse
su cui ruota il baricentro della nostra vita. Cioè, l’asse a cui ancorarci in
ogni momento, qualunque situazione noi viviamo.
Uno degli effetti più
belli che emerge dalla pratica di consapevolezza è lo stupore.
Improvvisamente, anche le
cose ritenute più banali e scontate acquistano un nuovo sapore: è come
assaggiare una pietanza per la prima volta, riconoscendone con intensità tutti
gli ingredienti nella loro pienezza di gusto.
Chiudo questo breve post sulla pratica di consapevolezza, che spesso insegno nei miei seminari,
riportandovi una poesia di Fernando Pessoa che definirei proprio mindful.
In questi pochi versi accorati,
il poeta ci invita alla purezza dello sguardo che si appresta a osservare la realtà
mutevole e impermanente che, al contrario, non sfugge alla tenera e innocente vista
di un bambino.
Il mio sguardo è nitido come un girasole
Il mio sguardo è nitido come un girasole.
Ho l’abitudine di camminare per le strade
guardando a destra e a sinistra
e talvolta guardando dietro di me…
E ciò che vedo a ogni momento
è ciò che non avevo mai visto prima,
e so accorgermene molto bene.
So avere lo stupore essenziale
che avrebbe un bambino se, nel nascere,
si accorgesse che è nato davvero…
Mi sento nascere a ogni momento
per l’eterna novità del Mondo…
Fernando Pessoa
Se
ti va conoscere meglio la poetica di Fernando Pessoa, puoi leggere MESSAGGIO,
l’unica raccolta poetica pubblicata da lui stesso in vita.
Edit: Sara Baldi
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